Сalcoli e conclusioni di Colombo precedenti ai viaggi

Cristoforo Colombo intraprese quattro viaggi verso il Nuovo Mondo –negli anni 1492-1493, 1493-1496, 1498-1500, 1502-1504 –comunicando a tutti di aver raggiunto le terredell’Asia orientale. Tuttavia, la mia ricerca dimostra che il celebre navigatore sin dall’inizio sapeva dove andare e quanto tempo ci avrebbe messo.

Infatti, è da tanto tempo (in sostanza, dalla metà del Cinquecento) esiste nella storiografia una versione detta “scettica”. Si basa sull’ipotesi che Colombo, salpando il 3 agosto 1492, avesse già le informazioni concrete sulla presenza nell’Atlantico occidentale delle terre non identificabili con l’Asia. Nell’ambito della “colombologia” del XX secolo questa tesi fu supportata dall’americano H.Vignaud, dall’argentino Romulo Carbia, dal francese Marius André, e ultimamente dallo spagnolo R. Ballester Escalas.

Al fine di approfondire l’analisi della storia delle esplorazioni geografiche vorrei soffermarmi su alcuni punti specifici. Sono dedicati tanti volumi agli obiettivi della spedizione guidata da Colombo. È da notare però che, contrariamente a quanto generalmente ritenuto, nel 1492 Colombo non intendeva raggiungere le coste dell’Asia.

Questa ipotesi è sostenuta da alcune argomentazioni, e tra le prime va citato il contratto stipulato tra il navigatore e i Re Cattolici. Le clausole di questo contratto stabilivano che il conferimento a Colombo di tutti i titoli e i benefici promessisi subordinavaall’esito positivodel progetto di “Navigazione Occidentale”. Cioè il contratto non citava l’Asia, non menzionavaaltri nomi geografici, e ne aveva delle buone ragioni.

Nel 1479 tra la Castiglia e il Portogallo fu concluso il Trattato di Alcáçovassulla ripartizione delle sfere d’influenza nel mondo. Agli effetti del Trattato il Portogallo rinunciava alle rivendicazioni territoriali sulla Castiglia. Invece la Castiglia di fatto cedeva al Portogallo il primato sui mari. Le Canarie rimasero sotto il controllo della Castiglia, ma al Portogallo vennero assegnati quasi tutti gli arcipelaghi scoperti fino a quel momento:le Azzorre e l’isola di Madeira. Per eliminare definitivamente il futuro concorrente, i portoghesi si rivolsero all’arbitro supremo, alla Santa Sede a Roma. Papa Sisto IV con la sua bolla Aeterni regis del 21 giugno 1481 benedisse le condizioni del Trattato di Alcáçovas e riconobbe il diritto di sovranità portoghese su tutte le terre a sud delle Isole Canarie. Non si specificava niente a proposito della direzione Ovest, perché semplicemente non avevaalcun senso. Alla Castiglia si assegnavano tutti i territori a ovest e a Nord delle isole Canarie. Considerando quanto sopra, il contratto tra Colombo e i Re Cattolici non poteva citare alcuna parte dell’Asia, in quanto tutti i diritti sul territorio di questo continente erano stati concessi al Portogallo. Invece in realtà questo contratto poteva riguardare solo l’Asia, perché basandosi sulle fonti antiche e medievali si credeva generalmente che a Ovest dell’Europa, oltre l’Atlantico, potesse esserci solo il continente asiatico.

La cronistoria ufficiale raccontava che Colombo durante il primo viaggio scoprì la via marittima per l’India e ne portò gli indiani, rappresentanti della popolazione aborigena.

L’umanista italiano Pietro Martire, stabilitosi allora a Barcellona,frequentava l’ambiente di cortee condusse una fitta corrispondenza con i suoi connazionali. Nella sua lettera del 1novembre 1493 si legge: “Un tale Colombo ha navigato a vela fino agli antipodi occidentali, e anche fino alla costa indiana, come egli crede. Ha scoperto molte isole che si pensa siano quelle di cui fanno menzione i cosmografi, al di là dell’oceano orientale e prossime all’India. Io non nego del tutto la cosa – anche se le dimensioni del globo sembrano suggerire diversamente.”

Vuol dire che ancora prima dei viaggi di Colombo e contrariamente ai calcoli delle dimensioni della Terrafatte da Paolo Toscanelli, Pietro Martire dimostra l’esistenza di un’opinionediversa.

Sono giunto alla conclusione che neppure Colombo condividevale stime del cartografo fiorentino. In primo luogo, non avrebbe accettato la sua stima delle dimensioni della circonferenza terrestre. Infatti, dai calcoli di Toscanelli emergevache la distanza tra le isole Canarie e l’Asia fosse pari a 10.000-12.000 km. Invece dai calcoli personali di Colombo risultava che le terre nella parte occidentali dell’Atlantico si trovavano a distanza di 4000-4500

kmdall’Europa. Vuol dire che si trattava dei territori non noti al Vecchio Mondo, di una terra completamente diversa.

Nella prefazione al trattato Tavole ilkhaniche Nasir Al-Din Al-Tusiscrisse: “Il conteggio della longitudine geografica fa riferimento all’’isola di Khaldat che si trova a 10 gradi a ovest dalla costa del Mare Occidentale”. Secondo diversi ricercatori, l’isola di Khaldat, ossia le Isoledei Beati, sarebbero identificabili con le isole Canarie.

Il Prof.G.Mamedbeili, riportando una parte delleTavole nel suo libro Muhammad Nasir Al-Din Al-Tusi, specifica: “La tavoladimostra, in effetti, che l’osservatorio reale di Maraghehusòcome meridiano fondamentale quello che corre a 34-35˚a ovest dell’attuale meridiano di Greenwich. Dove passa il meridiano? Rivolgiamoci alla mappa geografica. Il meridiano che dista 34-35˚ da quello di Greenwich attraversa il Capo San Rocco sulla costa orientale del Sud America. Che cosa vuol dire? É noto che Colombo sbarcò sull’isola di San Salvador nelle Bahamas il 12 ottobre 1492 (data ufficiale della scoperta dell’America). La Tavola invece era stata redatta presso l’osservatorio di Maraghehnel 1270. Come è possibile? Si tratta di un errore commesso nella Tavola dell’osservatorio di Maragheh, oppure Colombo ebbe le informazioni relative a queste terre ancora prima della scoperta del l’America? Così lo studio delle Tavole di Maraghehgenera una domanda molto interessante. Infatti, se confrontiamo le longitudini geografiche delle stesse città riportate nelle tabelle redatte daalcuni autori diversi, emerge che sono differenti dallaTavola di Al-Tusi.

Muhammad Nasir Al-Din Al-Tusi (1201-1274)

A differenza degli autori precedenti Nasir Al-Din Al-Tusi spostò il meridiano fondamentale a 10˚più a ovest. Va notato che il parere di Al-Tusi su questo argomento coincideva con il parere di alcuni autori precedenti.”

L’esempio di Colombo ne è una prova evidente. Va notato che le Tavole di Al-Tusisono molto più precise e ampie rispetto alle tabelle redatte dagli altri studiosi. É vero pure che Al-Tusi era conosciuto e venerato non solo nella sua epoca, ma anche nel Quattrocento. Il suo retaggio scientifico si diffuse in tutta l’Europa e si prendeva in considerazione anche da uno studioso così grande come Toscanelli. Vorrei sottolineare che quest’ultimo era a conoscenza delle Tavole ilkhanichedi Nasir Al-Din Al-Tusi e molto probabilmente esaminò questo trattato.

Gli specialisti di astronomia e di geografia delle epoche successive al Quattrocento si chiedevano: se gli studiosi come al-Biruni e Al-Khujandiche avevano avuto un ruolo significativo nello sviluppo di astronomia e di matematica, avevano fissato il meridiano fondamentale di 25˚verso Ovest rispetto a Greenwich, allora come si poteva spiegare il passaggio del meridiano zero di Al-Tusi attraverso l’’isola di Khaldat, cioè, 10˚ più a Ovest della costa orientale dell’Atlantico? Lo studioso dell’osservatorio di Maraghehnon poteva scegliere questo luogo a caso. Come faceva a sapere dell’esistenza della parte orientale del Sud America così remota?

Colombo che partiva per il viaggio transatlantico, sapeva bene a chi doveva credere. Qui è opportuno citare uno dei suoi commenti. Colombo scrisse: “Tolomeoe gli altri studiosi che descrivevano questo mondo ritenevano che fosse rotondo e credevano che l’altro emisferio fosse rotondo come quello dove loro si trovavano. Il centro dell’altro emisferolo posizionavano sull’isola di Arym che si estende sotto l’equatore, tra il Golfo Arabico e il Golgo Persico, e il cerchio lo tracciavano facendolo passare attraverso il Capo San Vincenzo, nel Portogallo, e più avanti verso Ovest, invececontinuando la linea versoEst toccava Cattigara ossia Paesi dei Seri”.

Colombo precisa che l’isola di Arymsi trova al meridiano che corrisponde al 90˚dal meridiano dell’emisfero orientale. Si potrebbe trattare solo delle Seychelles che si trovano al 53˚ di longitudine estrispetto al meridiano di Greenwich. Integrando fino a 90˚ risultanoapprossimativamente 34˚. I calcoli di Colombocoincidono praticamente con leTavole di Al-Tusi. Ciò fa credere che molto tempo prima del suo primo viaggio il famoso marinaio avesse conosciuto letavole astronomiche dell’osservatoriodi Maragheh. E comunque in queste tavole si indicavano le esatte coordinate geografiche di 256 città, daCórdobain Spagna a Pechino in Cina, fornendo delle preziose informazioniai geografi e ai cartografi.

Membro a pieno titolo dell’Accademia delle Scienze di Uzbekistan Kary Niyazov esaminando le coordinate longitudinalidelle città di Samarcanda, Bukhara, Herat, Osh e Khujand, ha definito la locazione del meridiano a 32˚ a ovest di Greenwich. Così le Tavole ilkhaniche sono state sottoposte a una prova pratica.

La locazione delle isole di Khaldat, ossia delle isole dei Beatifu un argomento di grand’interesse per gli studiosi dei tempi antichi e del Medioevo. Alcuni di loro le posizionavano al meridiano 35˚ovest di Greenwich.

Il ricercatore inglese G.R.Kayeaffrontò questo problema in maniera esaustivanella sua opera Astronomia indùe dimostrò che le isole dei Beati si trovavano al meridiano 35˚ a ovest di Greenwich.

Come riuscì Kayea giungere a questa conclusione? La maggior parte degli studiosi antichi e medievali credevano che le isoleFortunate si trovassero nella parte occidentale dell’Oceano Atlantico. Tali isole potevano esistere solo in prossimità dei confini del Vecchio Mondo. Sembra che Kaye non avesse ragioni scientifiche per posizionarle al meridiano 35˚ ovest di Greenwich. Come è noto, oltre al promontorio nella parte nord-orientaledel Brasile, non esiste nell’Atlantico al 35° di longitudine ovestalcuna isola in grado di attirare l’attenzione dei ricercatori.

A mio parere, avendo esaminato i dati astronomici contenuti nelle Tavole ilkhaniche, Colombo condivise pienamente il pensiero dello studioso e giunse alla conclusione che la costa occidentale dell’Oceano Atlantico si trovava a 4000-4500 km dall’Europa. Tale distanza era percorribilein 30-35 giorni.

Il dotto umanista italiano, cosmografo e astronomo Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1482) fu custode della biblioteca pubblica fondata a Firenze dall’umanista Niccolo Niccoli. Studiò le opere di cosmografi antichi e medievali, diventò convinto sostenitore della dottrina della sfericità della Terra e avanzò l’idea di raggiungere l’India muovendosi verso l’Ovest. Egli analizzò criticamente e corresse le Tavole alfonsine (XIII secolo), depurando le tabelle astronomiche di elementi astrologici.

Paolo dal Pozzo Toscanelli (1397-1482)

É difficile giustificare un’imprecisioneassai grave di Toscanelli. Si tratta di un errore elementare, commesso da lui nel 1474 durante la redazione della sua mappa. Per diversi motivi Toscanelli non avrebbe dovuto sbagliare di così tanto.

Eratostene (Eratosthenes)di Cirene (276 circa -194 a.C.) fu scrittore e studioso greco antico. Probabilmente fu allievo del suo compaesano Callimaco; studiò anche ad Atene da Zenone di Cizio, da Arcesilao e dal peripatetico Aristone di Chio. Fu bibliotecario della Biblioteca di Alessandriae precettore dell’erede al trono, futuro Tolomeo IV Filopatore. Straordinariamente versatile, eccelse nella filologia, nella cronologia, nella matematica, nell’astronomia, nella geografia e guadagnò fama anche come poeta.

Nella sua Geografia (Geographia) in tre libri, Eratostene fece la prima esposizione sistematica e scientifica della geografia. Iniziò con un riassunto delle realizzazioni del pensiero scientifico grecoa lui precedente e contemporaneo.

Per Eratostene le poesie di Omero erano solo opere letterarie ed egli si oppose all’interpretazione allegorica dell’Iliade e dell’Odisseacome fonte di informazioni geografiche. Fu invece in grado di apprezzare le informazioni di Pitea. É considerato il fondatore della geografia matematicae quella fisica. Eratostene corredò la sua opera di una carta geografica del mondo, la quale, secondo Strabone, avrebbe criticato Ipparco di Nicea. Nel suo trattato Sulla misura della terra (Peri tes anametreseos tes ges, probabilmente parte della Geografia) sulla base della distanza nota tra Alessandria e Siene (attuale Assuan) e la differenza dell’angolo di incidenza dei raggi solari in entrambe le città, Eratostene calcolò la lunghezza dell’equatore (che risultò in totale di 252.000 stadi, cioè di circa 39690 km, con un errore di calcolo minimo,considerando che la reale lunghezza dell’equatore è pari a 40120 km).

Gli antichi Egizi notarono che a Siene (attuale Assuan) a mezzogiorno del solstizio d’estate il Sole illuminava il fondo dei pozzi, quello che non succedeva invece ad Alessandria. Eratostene usò questa osservazione per misurare

la circonferenza e il raggio della Terra. Il giorno del solstizio d’estate ad Alessandria il19 giugno 240 a.C.si servì della skaphe, una sorta di orologio solare, un bacino dotato di uno gnomone, la cui ombra permetteva di misurare l’angolo di inclinazione dei raggia solari. Eratostene accertò che l’ombra solare ad Alessandria era inclinata di 7,2 gradi, cioè di 1/50 di un cerchio completo. Voleva dire che la distanza fra Alessandria e Siene corrispondeva a un cinquantesimo della lunghezza dell’intera circonferenza terrestre. La distanza tra le città espressa in stadi era pari a 5000, quindi la circonferenza terrestre risultava di 250.000 stadi e il raggio di 39790 stadi. Non si sa precisamente a quale stadio si fosse riferito Eratostene. Se si trattava di quello greco (178 metri), il raggio della Terra da lui calcolato era pari a 7.082 km, se invece preferì quello egizio, il risultato ammontava a 6,287 km. Le misurazioni contemporanee dimostrano che il raggio medio della Terra equivale a 6.371 km.

Sicuramente Colombo ne era al corrente. Egli stesso s’interessava dell’astronomia, dopo aver intrapreso uno studio approfondito dei calcoli di Eratostene, di Posidonio, di al-Khwārizmī, di al-Biruni, di al-Tusi e di Toscanelli, ridusse tutto al minimo comune denominatore e prese una decisione ponderata e meditata prima di affrontare un lungo viaggio.

Fu logico usare come una parte dell’orologio solare le cupole delle chiese. L’esempio più famoso è la cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. Nel 1474, Toscanelli ci installòil suo famoso gnomone che era in grado didefinire il momento del mezzogiorno con margine di errore ridotto a mezzo secondo. All’altezza di 90 metri fu realizzata una tavoletta di bronzo recante un’apertura centrale posta orizzontalmente all’interno della finestra meridionale del tamburo di cupola. Anche oggi sul pavimento della Cappella della Croce, a sinistra dell’altare maggiore si trovano una linea meridiana graduata e un disco di marmo che funzionano da contrassegni solstiziali. I raggi del Sole, passanti per il foro, colpiscono il pavimento della chiesa solo due mesi l’anno. Nella seconda metà dell’’800 lo gnomone fu rimosso inconsapevolmente da restauratori, ma pochi anni dopo tornò sotto la cupola.

L’errore di misurazione condusse Toscanellia sminuire le dimensioni della Terra e a valutare la distanza tra la Spagna e le Indie in circa 6000 miglia, navigando verso Ovest. Ottenne un risultato tre volte inferiore rispetto alla distanza reale.

Il Medico franceseJean Fernel (1497-1558), appassionato studioso di astronomia,determinò la circonferenza terrestre pari a 39816 km, e il raggio della Terra –a 6337 km. Si vede che Toscanelli, come astronomo, commise un erroreconsiderevole, tenendo presente che stimò la lunghezza della circonferenza della Terra a circa 29.000 km. Per questo motivo, Colombo non condivise il parere dello studioso fiorentino, invece si basò sui risultati di calcolo delle dimensioni della Terra ottenuti dal greco Eratostene e sulle coordinate geografiche della superficie terrestre di Nasir Al-Din Al-Tusi.

Sono, ovviamente, consapevole della serietà dell’ipotesi da meavanzata.

 

Membro della Società Geografica dell’Azerbaigian

Titolare della Borsa di studio presidenziale per la letteratura

scrittore e ricercatore Deniz Ramiz

Tərcüməçi Plotkina Yelizaveta Alekseyevna (tarixçi Lev Luryenin tələbəsi)

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